La Puglia una delle prime regioni in Italia a garantire un servizio gratuito di assistenza psicologica accanto a medici e pediatri
di Antonio Portolano
La Puglia scrive una pagina nuova nella sanità italiana. Con l’avvio della fase di attuazione dello psicologo di base, previsto dalla legge regionale n. 11/2023, la Regione diventa la prima in Italia a garantire ai cittadini un servizio gratuito e diffuso di supporto psicologico territoriale. Un passo che cambia il modo di intendere la salute: non più solo cura del corpo, ma anche attenzione alla mente e al benessere delle persone.
Le dichiarazioni dei protagonisti
«Questo servizio è un presidio di umanità e prevenzione, che intercetta i bisogni prima che diventino emergenze, sostenendo famiglie, giovani e anziani» dichiara la presidente del Consiglio regionale Loredana Capone, che ha proposto la legge nel 2023 e ne ha guidato l’approvazione in Assemblea.
«Troppe persone hanno rinunciato negli anni a rivolgersi a uno psicologo per motivi economici. Ora la Puglia pone un ulteriore tassello per garantire un diritto essenziale, rendendo l’assistenza psicologica più accessibile» aggiunge Luigi Palma, già commissario straordinario dell’Ordine degli Psicologi di Puglia e tra i principali promotori del progetto.

La Puglia tra le prime regioni d’Italia con lo psicologo di base
Il percorso parte due anni fa, con l’approvazione della legge 11/2023. Si tratta di una delle prime leggi in Italia a prevedere in maniera stabile la presenza di uno psicologo di base al fianco dei medici di famiglia e dei pediatri.
L’iter non è stato semplice. Nel 2024 il progetto aveva subito uno stop, con contestazioni sindacali e dubbi giuridici. Ma nel 2025 il Dipartimento Promozione della Salute ha inviato alle ASL le indicazioni operative: ogni Distretto Socio-Sanitario avrà un proprio psicologo incaricato per 24 ore settimanali, con contratti semestrali rinnovabili.
È un modello che segna una svolta. Per la prima volta lo psicologo diventa figura di prossimità, accessibile e gratuita.
I “genitori nobili” della legge
Il successo di questa riforma porta due firme indelebili. Da un lato quella di Loredana Capone, che ha avuto la visione politica e la determinazione per tradurla in legge. Dall’altro quella di Luigi Palma, che come rappresentante dell’Ordine e del sindacato di categoria ha lavorato per oltre 20 anni per costruire il dialogo con le istituzioni e radicare l’idea di una psicologia di prossimità.
Sono loro i “genitori nobili” di una legge che oggi viene definita di civiltà. Non solo perché tutela i più fragili, ma perché segna il riconoscimento della salute mentale come diritto universale.

Cos’è lo psicologo di base
Lo psicologo di base è una nuova figura della sanità territoriale. Un professionista che lavora nei distretti, a disposizione dei cittadini senza barriere economiche né burocratiche.
Il suo compito è offrire un primo livello di ascolto e sostegno, capace di intercettare i disagi prima che diventino patologie. Non sostituisce i servizi specialistici, ma rappresenta il punto d’ingresso nella rete.
A cosa serve
Il servizio risponde a un ampio spettro di bisogni:
- disagi emotivi legati a difficoltà personali, scolastiche o lavorative;
- sintomi ansioso-depressivi, spesso trascurati;
- problematiche psicosomatiche;
- conflitti familiari e difficoltà educative;
- stress lavorativo e sociale.
Grazie all’integrazione con medici, pediatri e assistenti sociali, lo psicologo di base garantisce risposte rapide, orientamento e presa in carico personalizzata.

Giovani e famiglie al centro
Il servizio dedica particolare attenzione agli adolescenti, spesso vittime di bullismo, dipendenze, isolamento. La cronaca recente ha mostrato quanto sia urgente intervenire prima che il disagio diventi emergenza.
«Ogni famiglia, ogni persona potrà usufruirne» ha sottolineato Capone, ricordando che la prevenzione è la chiave per proteggere i ragazzi e sostenere i nuclei fragili.
Intervista a Loredana Capone
Presidente Capone, come nasce l’idea dello psicologo di base?
«Nasce dall’ascolto. Durante la pandemia ho incontrato famiglie e ragazzi che raccontavano un disagio crescente. Ho capito che la sanità non poteva fermarsi al corpo, ma doveva occuparsi anche della mente. Da qui la proposta di istituire lo psicologo di base, al pari del medico e del pediatra».
Quali sono i punti di forza del modello pugliese?
«È gratuito e accessibile. Ogni cittadino potrà avere un punto di riferimento vicino casa. È integrato con i medici di base e i pediatri, e mette la prevenzione al centro: intercettare i bisogni prima che diventino emergenze».

Cosa cambierà concretamente per le famiglie pugliesi?
«Ogni distretto avrà un proprio psicologo incaricato. Questo significa che famiglie, giovani e anziani avranno un presidio stabile. Nessuno sarà più lasciato solo. È un impegno concreto verso le nuove generazioni».
Intervista a Luigi Palma
Dottor Palma, qual è stato il suo contributo a questa legge?
«Ho avuto l’onore di accompagnare il progetto come rappresentante dell’Ordine degli Psicologi. Ho portato la visione di uno psicologo non solo clinico, ma anche vicino alle comunità, capace di leggere i bisogni del territorio».
Perché è così importante lo psicologo di base oggi?
«Perché troppe persone hanno rinunciato a curarsi per motivi economici o per mancanza di accesso. Ora ci sarà una porta aperta, gratuita e vicina. Non sostituisce la clinica specialistica, ma offre ascolto e orientamento. È la risposta a un bisogno diffuso».

Cosa si aspetta dalla fase di attuazione?
«Mi aspetto che le ASL diano concretezza a quanto previsto. Che si creino reti efficienti e professionisti messi nelle condizioni di lavorare bene. Questo servizio può cambiare il volto della sanità pugliese, ma serve responsabilità da parte di tutti».
Numeri che spiegano l’urgenza: salute mentale in Italia e in Puglia
L’introduzione dello psicologo di base trova conferma nella fotografia della salute mentale in Italia. I numeri raccontano una realtà che non può più essere ignorata.
Secondo l’ISTAT, la percentuale di adolescenti tra i 14 e i 19 anni in cattive condizioni di salute mentale è passata dal 13,8% nel 2019 al 20,9% nel 2021 (fonte: ISTAT, “Benessere soggettivo”, 2022). Un incremento che segnala un malessere diffuso, soprattutto nelle fasce più giovani.
Un report pubblicato da fonti sanitarie nazionali segnala inoltre che tra il 2018 e il 2022 la prevalenza di ansia e depressione tra i minori di 20 anni è cresciuta di circa il 20% (fonte: Quotidiano Sanità, 2025).
A livello generale, nel 2024 oltre 16 milioni di italiani hanno dichiarato di soffrire di disturbi psicologici di media o grave entità, con un aumento costante rispetto al 2022, in particolare tra giovani e donne (fonte: StateOfMind/ANSA, 2024).
Numeri che confermano quanto sia urgente rendere accessibile un sostegno psicologico di primo livello. Per la Puglia, la scelta di istituire lo psicologo di base è quindi non solo innovazione sanitaria, ma risposta concreta a un bisogno sociale diffuso.

Ricadute economiche e culturali
Lo psicologo di base non è soltanto una misura sanitaria. È un investimento economico e culturale.
Dal punto di vista economico, la presenza di un servizio territoriale stabile può ridurre gli accessi impropri ai pronto soccorso e ai reparti ospedalieri, con un alleggerimento dei costi per il sistema sanitario regionale. Significa meno ricoveri evitabili, meno prescrizioni di farmaci in assenza di un percorso psicologico, più efficienza nella gestione delle fragilità.
Sul piano culturale, la realizzazione del servizio di psicologia di base o delle cure primarie contribuisce ad abbattere lo stigma che ancora circonda la salute mentale ed invia un messaggio chiaro: il benessere e la salute psicologica sono importanti al pari della salute fisica ed infine chiedere aiuto non è debolezza, ma un diritto.

Una conquista per i cittadini
Lo psicologo di base non è solo una novità organizzativa. È una conquista sociale. Significa riconoscere che la salute psicologica ha lo stesso valore di quella fisica, che la prevenzione è un diritto, che nessuno deve essere escluso per mancanza di risorse.
La Puglia, con questa legge, lancia un messaggio forte: la sanità è completa solo se si prende cura anche delle fragilità interiori. E se oggi questa conquista diventa realtà, è merito di chi ha creduto in questa visione e l’ha difesa con determinazione: Loredana Capone e Luigi Palma.