Notte bianca dell’ipocondria, ansie in festa a Corigliano

La notte bianca ipocondria 2024, il pubblico

Il 30 agosto all’Art&Lab Lu Mbroia la rassegna che cura l’ansia con ironia: ospiti Filippo Losito, l’AnsiaEnsemble e tanti sintomi immaginari

di Antonio Portolano

CORIGLIANO D’OTRANTO (LECCE) – C’è chi per un capogiro si precipita su Google, chi fa scorta di tisane calmanti, e chi invece sceglie di condividere le proprie ansie sotto gli ulivi, tra musica, parole e spruzzi antizanzare. A Corigliano d’Otranto tutto questo ha un nome: Notte Bianca dell’Ipocondria, l’appuntamento che da sette anni trasforma ossessioni e malesseri (rigorosamente immaginari) in spettacolo, autoironia e comunità.

Il tema scelto per l’edizione 2025 è una domanda esistenziale che sa di dialetto e filosofia spicciola: «Me sta canusci?», ovvero «Sei nelle condizioni psicofisiche per ricordarti della mia persona?». Un interrogativo che, secondo il direttore sanitario della manifestazione (figura che resta avvolta nel mistero, ma sempre prontissima a certificare lo stato dei presenti), garantirà «una serata incredibilmente sana, robusta, controllata e a tratti ottimista ma senza esagerare».

Dal libro di Filippo Losito all’AnsiaEnsemble

Ad aprire la serata, sabato 30 agosto alle 21:30, sarà il filosofo, filologo, sceneggiatore e regista Filippo Losito, che presenterà il suo libro “Lezioni di leggerezza. La scienza del buonumore per mettere a dieta i pensieri e godersi la vita” (Feltrinelli). Un autore che di formazione spirituale nella malattia e nel morire ne sa parecchio (è il suo campo di specializzazione), ma che allo stesso tempo ha scritto anche un manuale di “Stand-up comedy” (Dino Audino) – perché l’autoironia, si sa, è il miglior analgesico.

Losito sarà poi protagonista di altri incontri: all’Ostello Novello di Novoli (31 agosto), alle Officine Culturali Ergot di Lecce per “Nel frattempo – Conversazioni sul Futuro” (1 settembre) e alla Biblioteca diocesana San Tommaso d’Aquino di Andria (2 settembre). Ma la vera immersione nella leggerezza la regalerà al pubblico ipocondriaco di Corigliano.

Dopo di lui, il palco diventerà un reparto musicale con l’AnsiaEnsemble, guidato dall’irrefrenabile maestro Andrea Baccassino, e popolato dal cantautore Alberto Tuma, dalle voci di Serena Spedicato e Miss Mykela, dal padrone di casa Massimo Donno, dall’attore Ippolito Chiarello, dai musicisti Luigi Russo e Luigi Bruno, oltre a ospiti che ancora non lo sanno (la diagnosi arriverà in diretta). Se riuscirà a scappare da un impegno più importante, si aggiungerà anche Anthony degli Scemifreddi. A completare il quadro, le selezioni musicali tristi di Dj Sert.

E poi le novità: il KaraOki, che permetterà a chiunque di improvvisarsi autore, interprete o – in caso di improvvisa afonia – silenzioso filosofo; e l’atteso esordio dell’ortopedico Renato Colaci con il suo inedito tragicomico “Non è niente, ma potrei morire” (un titolo che da solo vale la prescrizione).

Stand enogastrofarmacologici e altri rimedi inutili

Dalle 20:30 sarà possibile prenotare un tavolo e affrontare coraggiosamente primi, secondi, insalatone, verdure, birre e i vini delle Cantine Duca Guarini di Scorrano.

Attorno, una giostra di pratiche terapeutiche tanto bizzarre quanto necessarie: lo spruzzo antizanzare, il controllo dell’ansia all’ingresso, la misurazione casuale della pressione, il workshop di tachicardia creativa, la pausa placebo, l’analisi del sintomo immaginario, il consulto con il vicino di sedia, il kit “mi gira la testa” da passeggio, la terapia solitaria di gruppo, la seduta di autosuggestione collettiva, l’aerosol collettivo, la passeggiata ipocondriaca, la lettura dei sintomi sulle mani (in collaborazione con l’associazione “cartomanzia clinica”), il test rapido di nostalgia canaglia (che ti prende proprio quando non vuoi), l’ambulatorio dei piccoli fastidi, il laboratorio di autodiagnosi via Google o ChatGPT (con tutoraggio esperto).

Il tutto si concluderà con il rito finale della tisana salvifica, rimedio infallibile per il piede addormentato e per l’ansia da rientro.

Una storia che fa scuola

La Notte Bianca dell’Ipocondria nasce nel 2019 dalla mente (inutilmente) creativa di Pierpaolo Lala e dalla visionaria ostinazione di Massimo Donno. In pochi anni è diventata un piccolo culto dell’assurdo, gemellato con il Festival della Disperazione di Andria.

Non a caso, nel 2022 la sua esperienza è stata presentata come case history durante “Psicoinfluenza ed altri acciacchi: alla ricerca del benessere mentale nell’era 2.0”, incontro organizzato a Bari dall’Ordine delle Psicologhe e degli Psicologi della Puglia.

Nel tempo hanno calcato il suo palco ospiti come Adelmo Monachese (tra i fondatori di Lercio), Riccardo Pirrone (social media manager di Taffo, la più irriverente delle agenzie funebri italiane), il comico Saverio Raimondo, il filosofo Alessandro Paolucci (meglio noto come @Dio sui social, con centinaia di migliaia di follower), il gruppo Improvvisart, gli attori Antonello Taurino, Ippolito Chiarello e Antonio Stornaiolo (quest’ultimo apparso via WhatsApp, in perfetto spirito ipocondriaco).

Informazioni pratiche

L’edizione 2025 si svolgerà sabato 30 agosto alle 21:30 presso l’Art&Lab Lu Mbroia di Corigliano d’Otranto. Contributo associativo: 5 euro. Info e prenotazioni: lumbroia@massimodonno.it – 3927026114. In caso di pioggia, la manifestazione sarà spostata a lunedì 1 settembre.

Perché, come ricorda il vocabolario Treccani, l’ipocondria è sì «preoccupazione ansiosa, organicamente infondata, relativa alla propria salute o alla condizione di particolari organi interni», ma può trasformarsi anche in un raduno dove ridere insieme delle proprie ossessioni. O almeno provarci, tra una tisana e una misurazione della pressione.