Il Barocco Festival Leonardo Leo inaugura la XXVIII edizione con Stefano Montanari e Cosimo Prontera: una notte di capolavori e meraviglia
di Antonio Portolano
SAN VITO DEI NORMANNI (BRINDISI) – Quando il barocco diventa tempesta, non resta che attraversarlo. La XXVIII edizione del Barocco Festival Leonardo Leo si apre sabato 23 agosto alle ore 21 con una serata destinata a restare nella memoria. Nel cuore del Castello Dentice di Frasso a San Vito dei Normanni, la musica si farà vento e uragano, accendendo l’immaginazione di chi ascolta e trasformando un luogo storico in teatro di emozioni travolgenti.
Una notte di fuoco barocco
Il Festival, organizzato dalla Città di San Vito dei Normanni con il Comune di Brindisi, il Ministero della Cultura e la Regione Puglia, con il sostegno della Prefettura di Brindisi, inaugura con «Una tempesta!», un concerto che intreccia capolavori immortali e rarità preziose.
A condurre la serata sarà Dario Romano. Dopo la musica, il pubblico vivrà un’esperienza che unisce arte e gusto, con la degustazione offerta dalle cantine Otri del Salento e Vignuolo. Biglietti disponibili online su Vivaticket e al Castello la sera dell’evento, al costo simbolico di 3 euro (info T. 347 060 4118).

I maestri della tempesta
Sul palcoscenico il carisma di Stefano Montanari, violinista e direttore tra i più originali d’Europa, direttore stabile dell’Orchestra del Teatro Petruzzelli e interprete capace di passare dal rigore filologico alla libertà contemporanea con una naturalezza che incanta.
Accanto a lui, al cembalo, Cosimo Prontera, fondatore e direttore artistico del Festival, da sempre architetto di ponti tra ricerca musicologica e slancio creativo. Con loro l’ensemble La Confraternita de’ Musici, con un organico di interpreti straordinari: Raffaele Tiseo violino principale; Gabriele Politi e Stefania Trovesi ai violini primi; Federico Valerio, Cristiano Brunella, Iben Bøgvad ai violini secondi; Pasquale Lepore e Francesco Masi alle viole; Fabio De Leonardis e Cristiano Rodilosso ai violoncelli; Maurizio Ria al violone; Simone Colavecchi a tiorba e chitarra barocca.
Il programma come viaggio epico
La serata si apre con Leonardo Leo, protagonista della scuola napoletana del Settecento. La sua ouverture da L’Olimpiade (1737), scritta per il Teatro San Carlo appena inaugurato, segna l’inizio di un’avventura sonora che prosegue con il Concerto in Re maggiore per quattro violini obbligati (1729), capolavoro di virtuosismo e invenzione contrappuntistica.
Il confronto con Antonio Vivaldi è esplosivo: il Concerto per quattro violini RV 580, fonte di ispirazione per Bach; la Tempesta di mare RV 253, travolgente esempio di “concerto a programma”; e il Concerto grosso in Re minore RV 565, che reinterpreta la lezione di Corelli con forza teatrale.
Due incursioni sorprendenti ampliano l’orizzonte: Nicola Matteis, violinista napoletano a Londra, con le visionarie Fantasia e Passaggio rotto; e Jean-Philippe Rameau con la Danse du grand calumet de paix, raffinata celebrazione dell’altrove secondo il gusto francese del XVIII secolo.

Dove la musica diventa destino
Con «Una tempesta!», il Barocco Festival Leonardo Leo non propone soltanto un concerto inaugurale, ma una dichiarazione d’intenti: il barocco come forza viva, come dialogo fra città e culture, come energia capace di travolgere e unire.
San Vito dei Normanni diventa capitale di un’arte che è memoria, invenzione e futuro. Una notte in cui il barocco non spaventa ma trascina, un uragano di suoni e passioni che farà vibrare le mura antiche del Castello Dentice di Frasso e i cuori del pubblico.