Una boa smart a protezione dei tesori sommersi

La boa smart alimentata con energia solare

Progetto InnovaMare, a Porto Cesareo via alla sperimentazione tecnologica per la tutela del patrimonio marino

di Antonio Portolano

LECCE – Nel cuore dell’Area Marina Protetta di Porto Cesareo ha preso il via una rivoluzione silenziosa e potente. Una boa smart, alimentata a energia solare, vigila sui fondali dove giacciono tombe romane sommerse. È il simbolo di una nuova era per la tutela del patrimonio archeologico subacqueo, nata grazie al progetto europeo DIH InnovaMare, finanziato dal Programma Interreg Italia-Croazia 2021-2027.

La boa intelligente che sorveglia il mare

Nel sito sommerso di Torre Chianca, a circa due metri di profondità, dove il mare ha inghiottito antiche tombe romane, è stata installata una boa smart. Questo sistema tecnologico è progettato per la sorveglianza costante e il monitoraggio ambientale di siti archeologici marini vulnerabili.

La boa funziona grazie all’energia solare. È dotata di telecamere subacquee e sensori in grado di rilevare in tempo reale temperatura dell’acqua, salinità, conducibilità elettrica e pH. I dati e le immagini vengono trasmessi attraverso la rete 4G/5G a una stazione di terra situata nella vicina Torre Chianca. In questo modo è possibile osservare in diretta l’ambiente sommerso e rilevare intrusioni o attività non autorizzate.

La struttura della boa è leggera, modulare e composta da quattro cubi galleggianti assemblati. È facile da trasportare, a bassa manutenzione e completamente sostenibile. Il suo design la rende replicabile e adattabile ad altri contesti della blue economy.

La ricerca al servizio del mare

L’attività pilota è stata realizzata da ARTI – Agenzia Regionale per la Tecnologia, il Trasferimento tecnologico e l’Innovazione – in collaborazione con l’Università del Salento – Dipartimento di Beni Culturali, la società Wireless and More e un gruppo di ricercatori russi. La sinergia con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio (SABAP) per le Province di Brindisi e Lecce ha permesso l’installazione del sistema, grazie al rilascio delle necessarie autorizzazioni.

Luisa Torsi, presidente di ARTI, ha dichiarato: «Questa sperimentazione dimostra come l’innovazione tecnologica possa diventare alleata della tutela ambientale e culturale. L’attività pilota, attraverso la boa intelligente installata a Porto Cesareo, rappresenta non solo un avanzamento sul piano tecnico, ma anche un esempio di come ricerca, imprese e istituzioni possano collaborare per generare soluzioni replicabili e sostenibili. Iniziative come questa rappresentano pienamente la nuova missione di ARTI: promuovere il trasferimento tecnologico in ogni ambito ed è un esempio concreto di come la tecnologia possa diventare uno strumento strategico per la tutela del patrimonio culturale sommerso e per lo sviluppo sostenibile della nostra economia blu».

Anche Rita Auriemma, responsabile scientifica del progetto pilota per l’Università del Salento, ha sottolineato l’importanza della sperimentazione: «La protezione dei beni archeologici subacquei richiede strumenti efficaci e intelligenti. Questa boa, capace di monitorare costantemente lo stato dell’ambiente e vigilare sul sito, rappresenta una svolta concreta per la salvaguardia del nostro patrimonio culturale marino».

Dati preziosi per il futuro

Il sistema verrà testato anche in altri siti della stessa Area Marina Protetta, come il relitto delle colonne, il relitto delle anfore tripolitane – noto come relitto Buccolieri – e il sito sommerso di Scalo di Furno. I dati raccolti saranno preziosi per la ricerca scientifica, la gestione sostenibile, la conservazione dei beni sommersi e anche per lo sviluppo turistico e la divulgazione.

Grazie al monitoraggio ambientale in tempo reale, sarà possibile studiare fenomeni come l’erosione biologica, la corrosione e la crescita di organismi marini. La trasmissione video continua e il rilevamento degli accessi garantiranno la sorveglianza dei siti contro furti o atti vandalici.

I risultati saranno utili per enti di gestione, ricercatori e operatori culturali, contribuendo a piani di conservazione, a una valorizzazione responsabile e a un maggiore impatto sull’economia e sulla consapevolezza ambientale.

Il Progetto InnovaMare

DIH InnovaMare è il progetto europeo che finanzia l’azione pilota a Porto Cesareo. Il suo obiettivo è creare un ecosistema transfrontaliero per lo sviluppo di tecnologie marine avanzate. Il progetto è coordinato dalla Camera Croata dell’Economia e coinvolge enti scientifici, istituzioni e organizzazioni pubbliche e private di Italia e Croazia.

Nei suoi 30 mesi di attività, InnovaMare promuove il trasferimento tecnologico, la transizione digitale e verde, e il dialogo tra ricerca e impresa. Le attività comprendono sperimentazioni pilota, formazione, mentoring, sviluppo di strumenti finanziari innovativi e incontri tematici con esperti e stakeholder.

Il 21 maggio, presso il Museo Castromediano di Lecce, ARTI organizzerà una giornata di dialogo tra ricerca scientifica e imprese. Sono previsti brainstorming, focus group, presentazioni su tecnologie per la comunicazione subacquea, IoT, intelligenza artificiale e sensori intelligenti.

Il Programma Interreg Italia-Croazia

Il progetto InnovaMare è finanziato dal Programma Interreg Italia-Croazia 2021-2027. Questo programma promuove la cooperazione transfrontaliera per lo sviluppo sostenibile. Interreg sostiene progetti in grado di favorire innovazione, digitalizzazione e transizione verde nei settori strategici dei territori costieri adriatici.

Con l’iniziativa di Porto Cesareo, Interreg dimostra come sia possibile unire tecnologia e tutela ambientale, sviluppando modelli replicabili per la gestione e valorizzazione dei beni sommersi.

Partner uniti per l’innovazione blu

I protagonisti del progetto pilota sono ARTI – Agenzia Regionale per la Tecnologia, il Trasferimento tecnologico e l’Innovazione, l’Università del Salento – Dipartimento di Beni Culturali, la società Wireless and More e un gruppo di ricercatori russi. Tutti fanno parte della rete del progetto DIH InnovaMare, coordinato dalla Camera Croata dell’Economia. Ogni partner apporta competenze specifiche, collaborando per portare sul campo soluzioni digitali concrete e sostenibili.

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