65 ragazzi formati, ventiquattro già al lavoro. A Brindisi e Lecce, una cooperativa sociale, 500 chili di miele e una speranza concreta
di Antonio Portolano
BRINDISI – Sessantacinque minori formati nell’arco di quasi quattro anni, tra i quali ventiquattro hanno trovato una reale opportunità di lavoro. Sei di loro sono stati assunti stabilmente: quattro a Brindisi e due a Lecce. Diciotto hanno beneficiato di borse lavoro. E dal lavoro quotidiano nei campi, tra arnie e api, sono nati anche quasi 500 chili di miele. Sono questi i numeri simbolo del Progetto Linfa, acronimo di Lavoro, Inclusione, Formazione in Agricoltura per minori autori di reato.

Un progetto che unisce educazione e lavoro
Linfa è una delle esperienze più concrete e innovative nel campo del reinserimento sociale e lavorativo dei minori. Un modello educativo, sociale e produttivo nato nel Salento e selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Promosso da APS Acqua2O e realizzato insieme a Ce.F.A.S., Cooperativa Rinascita, Cooperativa Phoenix, Salento Fun Park, ARCI Brindisi, il progetto ha visto la collaborazione anche del Tribunale dei Minorenni di Lecce e Brindisi, del Ministero della Giustizia – Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità, del Comune di Brindisi, del Comune di Lecce e del Garante per i Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza della Regione Puglia.

La conferenza conclusiva a Brindisi
A chiusura del percorso, si è tenuto a Brindisi il workshop “Reati minorili: dati, cause e percorsi di recupero“, nella sala conferenze di Palazzo Guerrieri. Un momento di riflessione sui risultati raggiunti, ma anche sull’urgenza di continuare a investire sull’educazione e sull’inclusione.
A portare il saluto istituzionale sono stati l’assessore ai Servizi sociali del Comune di Brindisi, Ercole Saponaro, e la dirigente Programmazione e Sviluppo economico del Comune di Brindisi Gelsomina Macchitella, che hanno ribadito la volontà del Comune di proseguire su questa strada. Massimiliano Fiorentino, presidente dell’Ordine degli Assistenti sociali di Puglia, ha aperto i lavori, seguiti dagli interventi di Dorella Quarto, dirigente del Dipartimento per la Giustizia Minorile di Puglia e Basilicata, Francesca Pastore di Antigone Puglia, Alessandra Vanni, psicologa e psicoterapeuta, e Silvia Delle Grottaglie, responsabile dell’assistenza e dell’assessment per Linfa.

Un impatto umano prima che numerico
Nel cuore dell’evento le emozionanti parole di Marcello Ostuni, responsabile dell’equipe multidisciplinare del progetto Linfa: «Vedere questi ragazzi all’opera, contenti non solo di imparare ma anche di fare, di mettersi in gioco e provare a riscattarsi, è stato un privilegio. Hanno mostrato voglia di cambiamento, desiderio di integrazione, partecipazione. Per noi operatori, sono stati anni ricchi di emozioni, di dubbi, di forza, ma soprattutto di umanità».

A Brindisi, i giovani oggi lavorano nella conduzione delle arnie, nella cura del verde e in attività di piccola manutenzione. A Lecce, sono stati impiegati nella lavorazione del legno e nell’assemblaggio di arnie. Tutto questo grazie anche alla nascita, durante il progetto e non al termine, della Cooperativa Linfa. È lo stesso project manager, Fabrizio Chetrì, a sottolinearne il valore: «L’idea di far nascere una cooperativa durante il progetto, e non alla fine come spesso accade, è stata una grande sfida, che ha richiesto uno sforzo enorme da parte di tutta la rete, e che oggi è fonte di orgoglio grazie ai sei contratti attivi che hanno permesso di creare un cambiamento reale nella vita dei ragazzi».

Linfa come modello da replicare
Il progetto Linfa ha trasformato l’idea di pena e rieducazione in un’opportunità concreta. Un caso di successo che dimostra come investire in formazione, inclusione e lavoro possa cambiare il destino di tanti giovani. Un modello educativo e produttivo replicabile, che può ispirare nuove politiche sociali in Italia. Un percorso capace di restituire dignità e speranza a chi spesso viene dimenticato, ma che ha ancora tanto da dare.