Salviamo il ‘900, Brindisi riscopre il suo tesoro nascosto

Armando Scivales, Il bracciante di Avola, 1969, olio su tela, 60x100

Un progetto digitale e culturale porta alla luce quasi 200 opere del Novecento e apre la strada a una Pinacoteca civica

di Antonio Portolano

Tra archivi impolverati, tecnologie innovative e la passione di ricercatori, Brindisi riscopre la sua identità culturale. Si chiama Salviamo il ‘900 il grande progetto che riporta alla luce capolavori dimenticati dell’arte contemporanea. Nella sala “Gino Strada” di Palazzo Granafei-Nervegna, sono stati presentati alla Città i primi risultati di un lavoro che intreccia storia, ricerca e futuro.

Un progetto che nasce a Verona e arriva in Puglia

Salviamo il ‘900 è un’idea avviata nel 2018 a Verona dalla società Meraki4Innovation. L’obiettivo è costruire una piattaforma digitale nazionale per catalogare e tutelare il patrimonio artistico del Novecento e oltre. Il progetto ha ottenuto il primo finanziamento grazie al bando TOCC – Transizione Digitale Organismi Culturali e Creativi, promosso dal Ministero della Cultura – Direzione Generale Creatività Contemporanea.

Il percorso brindisino si è avviato grazie all’impegno di Confesercenti Brindisi e al sostegno dell’amministrazione comunale, che ha messo a disposizione risorse e competenze per la fase pilota.

Il team di ricercatrici alla scoperta dei depositi

Come vere archeologhe, un gruppo di studiose dell’Università del Salento ha esplorato uffici e depositi comunali, recuperando quasi 200 opere d’arte sconosciute o dimenticate. Tra queste spiccano il Vaso di fiori del pittore leccese Michele Palumbo, datato 1929, la grande tela di paesaggio di Domenico Bozzi, attivo negli anni del Ventennio, e un’opera scultorea di Aldo Calò, creata grazie ai fondi della legge del 2%.

Il lavoro ha permesso di restituire visibilità anche a figure femminili di rilievo. La pittrice di Ostuni, Eclita Pappadà, è stata riscoperta grazie a tre opere conservate negli archivi comunali.

Il professor Massimo Guastella, docente di Storia dell’Arte Contemporanea e responsabile scientifico del progetto per l’Università del Salento, ha dichiarato: «Le opere raccontano la storia del territorio e testimoniano come l’arte abbia attraversato le trasformazioni sociali e culturali del Novecento. Recuperarle e studiarle significa restituire alla comunità la propria memoria visiva».

MyTemplArt, una piattaforma digitale per condividere il patrimonio

Meraki4Innovation ha messo a disposizione la piattaforma digitale MyTemplArt. Questo sistema innovativo permette di catalogare, tutelare e condividere opere, archivi e documenti con strumenti multimediali e accessibili anche ai non addetti ai lavori. Durante la presentazione è stato mostrato un virtual tour realizzato con new media e consultabile anche grazie a un QR code.

Gianni Pasquetto, General Manager di Meraki4Innovation e ideatore del progetto, ha spiegato: «La nostra missione è creare contenuti di valore scientifico e impedire che questo patrimonio vada disperso. MyTemplArt consente di raggiungere studiosi, scuole e appassionati, e di trasformare la fruizione culturale in un’esperienza dinamica».

Le collezioni coinvolte nel recupero

Il lavoro ha interessato non solo la collezione comunale di Brindisi, mai studiata in maniera sistematica, ma anche la Donazione “Il Tempietto”, esposta nelle sale di Palazzo Granafei-Nervegna, la Raccolta “Armando Scivales”, collocata nell’ex convento delle Scuole Pie, e la Collezione d’Arte Contemporanea della Camera di Commercio.

Queste raccolte costituiscono un patrimonio di grande valore, che racconta decenni di sperimentazioni artistiche, fermenti culturali e vicende istituzionali.

I protagonisti della presentazione

Alla conferenza hanno partecipato autorità, studiosi e operatori culturali. Giuseppe Marchionna, sindaco di Brindisi, ha definito il progetto «una base imprescindibile per dotare la città di una Pinacoteca civica». Ha aggiunto che «le collezioni meritano un allestimento permanente di alto profilo, capace di raccontare la storia artistica brindisina». E ha concluso: «Questa ricerca è un punto di partenza. Vogliamo istituire una Pinacoteca civica con un allestimento degno di questo patrimonio, per dare a Brindisi un luogo di identità e di attrazione per residenti e visitatori». Il prefetto Luigi Carnevale ha sottolineato quanto: «In questa Città sia importante diventare tutti “più dipendenti” dal bello».

Michele Piccirillo, presidente di Confesercenti Brindisi, ha sottolineato il valore del progetto per l’economia locale. «La cultura è un volano per il turismo e la crescita economica. Salviamo il ‘900 dimostra che la collaborazione tra enti pubblici, università e imprese è la chiave per valorizzare il territorio».

Maria Piccarreta, segretario regionale del Ministero della Cultura per la Puglia, ha spiegato: «La salvaguardia del patrimonio è una responsabilità collettiva. Progetti come questo stimolano la partecipazione della comunità e la consapevolezza del valore culturale che ci circonda».

L’onorevole Mauro D’Attis, nelle conclusioni, ha garantito il supporto del Governo.
«La valorizzazione delle opere e la digitalizzazione degli archivi sono priorità per costruire un’identità forte e condivisa. Quello di oggi è un progetto molto importante perché lega la cultura alla tecnologia e offre nuove opportunità alla città. Sono certo che questo lavoro diventerà un modello per altre realtà. Penso anche al tema del Tommaseo: stiamo lavorando con il Ministero per accelerare la pratica e consentire alla città di riappropriarsi di un bene che merita di essere restituito ai brindisini».

Un modello che si estenderà a tutta la regione

Brindisi ‘900 è la prima declinazione territoriale del progetto nazionale. Il modello pilota sarà esteso ai venti comuni della provincia e all’intera area jonico-salentina. L’obiettivo è creare una mappatura digitale integrata delle opere e dei documenti conservati da enti, fondazioni, musei e collezionisti.

Grazie alla piattaforma MyTemplArt, la fruizione sarà immediata e accessibile, stimolando la curiosità di cittadini e turisti e favorendo nuove opportunità di studio e promozione.

La visione per il futuro

Il progetto Salviamo il ‘900 rappresenta una sfida ambiziosa. Restituire dignità al patrimonio del Novecento e costruire un ponte tra memoria e futuro. Brindisi, con il sostegno delle istituzioni, si candida a diventare il centro di una rinascita culturale che guarda oltre i confini locali.

Come ha ricordato il professor Guastella: «Non si tratta solo di riscoprire quadri e sculture. Significa riconoscere l’identità di una comunità, renderla visibile e condivisa. Questo è il senso più profondo del nostro lavoro. La collezione donata con Il Tempietto, insieme agli altri nuclei di opere, testimonia il valore e la varietà della produzione artistica brindisina del Novecento. È un patrimonio che merita attenzione e studio. Voglio sottolineare la qualità del lavoro svolto dalle giovani dottoresse dell’Università del Salento. La loro ricerca, condotta con rigore scientifico, ha permesso di ricostruire le vicende storiche e critiche di opere che rischiavano l’oblio. Questo percorso restituisce un’identità forte e condivisa alla comunità».