Accordo triennale tra Regione Puglia e ARPAL per rafforzare il sistema di incontro tra famiglie e assistenti familiari
di Antonio Portolano
BARI – Un patto per rendere strutturato, stabile e tutelato il lavoro di cura in Puglia. È questo il cuore dell’Accordo di collaborazione firmato tra il Dipartimento Welfare della Regione Puglia e ARPAL Puglia, che inaugura un modello innovativo per rafforzare l’intermediazione tra famiglie in cerca di assistenza e lavoratori del settore dell’assistenza familiare. Obiettivo: combattere la precarietà, valorizzare le competenze, riconoscere dignità a un lavoro svolto spesso nell’ombra, ma essenziale per la coesione sociale.

Un patto per un sistema più giusto e accessibile
Presentato nella sede della Regione Puglia in via Gentile, a Bari, l’Accordo di collaborazione punta a costruire un’infrastruttura solida capace di garantire un’intermediazione efficace tra domanda e offerta nel settore dell’assistenza domiciliare. Questo ambito, in forte espansione, risulta oggi ancora troppo frammentato, precario e spesso privo di reali tutele.
Il Dipartimento Welfare della Regione Puglia coordinerà l’intero processo, istituendo un Tavolo Tecnico permanente con i soggetti firmatari per garantire governance, monitoraggio e coerenza con le politiche sociali regionali. ARPAL Puglia sarà invece impegnata attraverso i Centri per l’Impiego, che diventeranno veri punti di accesso per famiglie e assistenti familiari, rafforzando orientamento, formazione e inserimento lavorativo.
Un welfare di prossimità fondato sulla cura
L’intervento si inserisce nel solco delle politiche di welfare di prossimità attivate negli ultimi anni dal Dipartimento Welfare, con particolare attenzione ai bisogni delle famiglie fragili, delle persone non autosufficienti e alla valorizzazione sociale e professionale degli assistenti familiari, in prevalenza donne.
Attraverso risorse dedicate agli Ambiti Territoriali Sociali e il coinvolgimento delle istituzioni locali, l’accordo sosterrà le famiglie anche negli aspetti amministrativi, gestionali e legali legati all’assunzione di personale di cura, promuovendo percorsi lavorativi regolari e tutelati.

Un ecosistema territoriale della cura
Il patto triennale prevede un’articolata azione sinergica tra enti, istituzioni e servizi territoriali per costruire una rete integrata che risponda in modo concreto alle esigenze di cura delle famiglie e di lavoro degli assistenti. Verranno attivati elenchi accreditati, accessibili e aggiornati di assistenti familiari, garantendo trasparenza e sicurezza nell’incontro tra domanda e offerta.
Saranno inoltre realizzate campagne informative sui diritti, la sicurezza sul lavoro e i percorsi formativi, in collaborazione con gli Ambiti Territoriali Sociali, che avranno un ruolo anche nel monitoraggio e nella raccolta dei dati.
Le voci dei protagonisti
A sottolineare il significato politico e sociale dell’iniziativa, le parole dell’assessore alla Formazione, Istruzione e Lavoro della Regione Puglia Sebastiano Leo: «Oggi scegliamo di dare valore a un lavoro silenzioso, costante e senza il quale fallirebbe un intero sistema di assistenza. Scegliamo di tutelare il lavoro molto spesso compiuto dalle donne e di riconoscere la cura come una componente necessaria del nostro nostro welfare e della nostra sanità, di puntare sul legame tra politiche del lavoro e politiche sociali, sostenendo un settore dove la domanda è in crescita e dove è necessario superare precarietà, solitudine e mancanza di tutele. Il nostro compito, come istituzioni, è creare strumenti concreti per riconoscere la cura come lavoro vero e proprio compiendo un passo importante verso l’equità anche attraverso il rispetto delle competenze».

Per il consigliere regionale delegato al Welfare Ruggiero Mennea: «Con questo Accordo costruiamo un ponte tra due mondi che spesso si cercano senza riuscire a trovarsi, quello della fragilità familiare e quello della cura. È un gesto politico e sociale che dà valore al lavoro invisibile e sottopagato di tante donne, e riconosce alle famiglie il diritto a ricevere supporto in modo accessibile, sicuro e tutelato».
La direttrice del Dipartimento Welfare della Regione Puglia Valentina Romano ha aggiunto: «L’obiettivo è costruire un ecosistema territoriale che metta in rete i bisogni e le risorse, attraverso un modello fondato su collaborazione istituzionale, innovazione organizzativa e responsabilità sociale. Questo accordo valorizza le competenze pubbliche esistenti, con l’obiettivo da un lato di garantire alle famiglie un accesso facilitato ai servizi di supporto e dall’altro di assicurare agli assistenti familiari percorsi occupazionali regolari, proseguendo nel percorso avviato con l’adozione della misura Patto di cura».
Il direttore di ARPAL Puglia Gianluca Budano ha illustrato gli strumenti operativi che saranno messi a disposizione: «La creazione e promozione di un percorso mirato a sostenere le famiglie nel reperimento di assistenti familiari e nella corretta gestione del rapporto di lavoro domestico opererà attraverso la rete territoriale dei Centri per l’impiego, in grado di orientare ed informare le persone che hanno necessità di assumere assistenti familiari con professionalità riconosciuta, nel pieno rispetto di leggi e contratti. L’elenco dedicato all’incrocio tra datori di lavoro domestico e assistenti di cura sarà consultabile dalle persone che necessitano di assistenza familiare, garantendo informazioni verificate su disponibilità, competenze e referenze. Si tratta di un passo importante nella direzione della professionalizzazione del lavoro di cura e sostegno concreto alle famiglie, con particolare attenzione ai soggetti più fragili e alle esigenze di conciliazione vita-lavoro. Inoltre, grazie al portale e all’app di incrocio domanda-offerta “LavoroXTe Puglia”, le famiglie pubblicheranno le offerte di lavoro in autonomia e gli assistenti familiari potranno consultarle per candidarsi in maniera semplice e veloce».

Ancora Mennea ha concluso: «Un’azione che mette al centro la persona, la relazione, il lavoro dignitoso e il diritto a ricevere e offrire cura. Perché la qualità della nostra società si misura dalla capacità di prendersi cura di chi si prende cura».
Cura, dignità e diritti: le parole chiave del welfare pugliese
Con questo accordo, Regione Puglia e ARPAL compiono un passo deciso verso un sistema più equo, partecipativo e inclusivo. Il lavoro di cura – spesso invisibile, femminile e sottovalutato – viene finalmente riconosciuto come professione vera, meritevole di tutele, diritti e valorizzazione. Un’azione concreta che intreccia politiche sociali e del lavoro, e che fa della Puglia un laboratorio virtuoso di innovazione sociale.