Palio di Sant’Elia 2025, la festa che cambia il quartiere

L'accoglienza gioiosa dei ragazzi del quartiere Sant'Elia

Inclusione, arte e comunità il Palio Urbano di Sant’Elia trasforma la periferia in laboratorio di partecipazione, bellezza e coesione sociale

di Antonio Portolano

Nel cuore della periferia brindisina si accende un’energia nuova. Il quartiere Sant’Elia si prepara a vivere la quarta edizione del Palio Urbano, un evento che ha trasformato un’area spesso marginalizzata in un simbolo di creatività collettiva, partecipazione attiva e rigenerazione urbana. Dal 23 al 25 maggio 2025, il quartiere diventerà il palcoscenico vivo di una festa in cui arte, sport, cultura e cittadinanza si incontrano per costruire un’identità condivisa e vibrante.

Il Palio che trasforma

Il Palio Urbano di Sant’Elia è il primo in Italia ad essere nato per valorizzare le periferie attraverso la bellezza e il coinvolgimento. Lontano da modelli calati dall’alto, questa festa nasce dalla comunità per la comunità, con l’obiettivo di rinsaldare legami sociali, riscoprire i luoghi del quartiere e alimentare l’orgoglio di appartenenza. Ogni attività è pensata per includere, attivare e dare voce a chi spesso resta ai margini. Un processo che non si limita a tre giorni di festa, ma si costruisce giorno dopo giorno con laboratori, incontri, sfide e momenti di condivisione.

L’arte di Deni Bianco accende la parata

Grande attesa per i cinque carri di cartapesta realizzati dal maestro putignanese Deni Bianco. Le sue opere, simbolo delle contrade Pavone, Lucertola, Fenice, Delfino e della figura cosmica di Sant’Elia, daranno vita alla parata del 23 maggio, attraversando le vie principali del quartiere. Ogni carro racconta un universo immaginario collegato al territorio, dove costellazioni e spazi urbani si intrecciano in un racconto poetico e potente. I carri diventano così strumenti di bellezza e orgoglio, ma anche laboratori vivi dove bambini, adulti e anziani modellano insieme il volto della propria comunità.

Una festa che include, educa e ispira

Il Palio è molto più di una sfilata. Il programma coinvolge tutti: dalle scuole alle parrocchie, dalle famiglie agli sportivi. Si sfidano le contrade in tornei sportivi, laboratori artistici, giochi di cucina, incontri tematici, momenti di teatro e arte pubblica. Ma il punteggio non si misura solo in vittorie: contano la correttezza, la partecipazione, l’inclusione e il rispetto reciproco. Chi saprà incarnare al meglio questi valori si aggiudicherà il Palio e lo custodirà per un anno, come simbolo di comunità viva e consapevole.

Sant’Elia, il santo che non fa miracoli

Al centro di tutto, un personaggio fuori dal comune. Sant’Elia non è un santo come gli altri. Non compie miracoli nel senso tradizionale, ma fa in modo che accadano. Fa nascere legami, ispira collaborazione, suggerisce gesti concreti per cambiare le cose. È un santo moderno, ironico, diretto, tatuato, viaggiatore. Appare all’improvviso tra i muri del quartiere, nelle vetrine, alle fermate degli autobus. Porta con sé una forza simbolica: è la voce collettiva di chi vuole cambiare partendo da ciò che ha, mettendo insieme energie e desideri per trasformare lo spazio urbano in uno spazio umano.

Un’icona pop per la rigenerazione

Sant’Elia arriva dallo spazio, ma parla la lingua del quartiere. È ospitale, ma ama farsi ospitare. Dice le cose come stanno e invita a prendersi cura dei luoghi e delle persone. È la figura-guida di un processo in cui la comunità diventa protagonista. La sua immagine è ovunque, perché ovunque può germogliare un’idea, una speranza, un gesto di cambiamento. Ogni apparizione è un invito all’azione: un fiore, una foto, un pensiero. Sant’Elia unisce, guida, accompagna. È il simbolo vivente di un quartiere che si reinventa attraverso l’immaginazione e la responsabilità condivisa.

Un progetto che rigenera spazi e persone

Il Palio nasce per valorizzare il senso di appartenenza di chi vive il quartiere, ma anche per affrontare un’ambizione più grande: mostrare che un nuovo modello di convivenza urbana è possibile. Il quartiere è diviso in quattro aree – Pavone, Delfino, Lucertola e Fenice – ognuna rappresentata da una squadra composta da residenti, scuole, gruppi sportivi e realtà associative. Le sfide si svolgono nelle piazze, nelle strade, nei cortili, trasformati grazie al lavoro volontario e partecipato in spazi vivi e restituiti alla collettività. È una rigenerazione urbana e sociale dal basso, concreta, sentita, reale.

Una festa che include, educa e ispira

Oltre alla parata, il Palio propone tornei sportivi, laboratori, incontri culturali, giochi e performance. Ma il vero premio è il riconoscimento del valore umano: la squadra più solidale, inclusiva e partecipativa sarà quella che conquisterà il Palio. Le attività sportive si svolgono su strada, nei luoghi quotidiani trasformati in palestre di cittadinanza. A conclusione delle sfide, una cena collettiva con tutte le contrade celebra il senso ritrovato di comunità.

Un grande progetto di rete

A rendere possibile tutto questo è il lavoro continuo e instancabile della cooperativa Legami di Comunità, anima e motore di un processo partecipativo che abbraccia ogni angolo del quartiere. Accanto a Legami di Comunità, si muove una rete compatta e appassionata, capace di trasformare visioni in realtà concrete. C’è la cooperativa sociale ImmaginAbile, che con sensibilità e dedizione accompagna bambini e famiglie in percorsi educativi e creativi. Ci sono le Acli di Brindisi, che promuovono partecipazione attiva e cittadinanza consapevole. L’ASD Appia Rugby Puglia, che porta lo sport come linguaggio educativo nei campi del quartiere. L’Istituto Comprensivo Sant’Elia Commenda, cuore pulsante della formazione, sempre in prima linea nella co-progettazione. Le parrocchie San Lorenzo da Brindisi e Cristo Salvatore, luoghi di incontro, ascolto e sostegno. Arca Nord Salento e Arti Puglia, fondamentali per il supporto strutturale e culturale attraverso il programma “Luoghi Comuni”. Ognuno contribuisce con impegno, professionalità e passione alla costruzione di una visione condivisa, dove la periferia non è più un confine, ma un centro propulsivo di cambiamento.

Un’iniziativa sostenuta dalla cultura

Il Palio Urbano di Sant’Elia è parte del progetto “Sant’Elia Malatìa Scuola popolare di teatro e arti urbane”, promosso dal programma di Welfare Culturale del Dipartimento Cultura e Turismo della Regione Puglia, attraverso Puglia Culture. In parallelo, l’iniziativa si intreccia con i progetti “Non solo periferia” e “Scuole Aperte e Partecipate in rete”, selezionati da Con i Bambini per il contrasto alla povertà educativa minorile. Questi percorsi rafforzano l’alleanza tra scuola, territorio e comunità, generando un impatto duraturo sul benessere collettivo.

Come partecipare

Tutti possono far parte del Palio. Basta compilare il modulo disponibile su www.santeliabrindisi.it/palio e inviarlo a portineria@legamidicomunita-br.it oppure consegnarlo alla Casa di Quartiere Parco Buscicchio. Per informazioni, è disponibile il numero +39 340 269 1636. Il Palio è aperto, gratuito, e pronto ad accogliere chiunque voglia mettersi in gioco.

Un futuro che inizia dai margini

Il Palio Urbano di Sant’Elia è un’esperienza collettiva che nasce da una domanda semplice e potente: cosa possiamo fare insieme, oggi, per migliorare la nostra città? È il racconto di una periferia che ha smesso di aspettare e ha iniziato a costruire. È un atto d’amore verso il proprio quartiere. È il miracolo silenzioso di un santo immaginario che ha messo in moto un cambiamento reale.

Il Palio Urbano di Sant’Elia è un atto collettivo, una visione concreta di trasformazione sociale. È la prova che dalla periferia possono nascere modelli, energie, bellezza e legami capaci di influenzare l’intera città. È il segno di una comunità che si riappropria dei suoi spazi, che costruisce cultura insieme, che sceglie ogni giorno di camminare unita. Come ha affermato uno dei coordinatori: «Il Palio è la festa che aspettavamo da sempre: non perché arriva qualcuno da fuori a salvarci, ma perché impariamo a salvarci insieme».