Margherita o semi di lino?

Pizza o insalata? (Immagine generata con Dall-E

In questo agosto torrido, Le Bon e Moscovici ci sfidano: siamo gregari felici o minoranze testarde? Scopritelo con due prompt

di Daniela Pastore
(Psicologa, psicoterapeuta)

Fa caldo. Talmente caldo che il cervello si scioglie e segue il primo che passa con una granita in mano. Ma… è davvero tutta colpa del caldo o c’è qualcosa di più profondo nel nostro bisogno di conformarci? In realtà, potresti anche essere uno di quelli che, nonostante l’afa, decide di andare controcorrente. In questo articolo – leggero come una fetta d’anguria ma croccante come un pensiero critico – due vere e proprie leggende della psicologia sociale, Gustave Le Bon e Serge Moscovici, ci raccontano tutto sull’influenza della maggioranza e della minoranza. E, sorpresa: alla fine ci lanciano anche due prompt interattivi per capire da che parte stiamo. Siete pronti a mettervi alla prova con la vostra AI?

Chi erano Le Bon e Moscovici?

Immagina una sitcom parigina con due protagonisti opposti: da un lato Gustave Le Bon, baffoni ottocenteschi, sguardo sospettoso, e una fissa: le folle ti fanno scemo. Dall’altro, Serge Moscovici, mente brillante del Novecento, occhiali da intellettuale visionario e un’idea rivoluzionaria: le minoranze possono cambiare tutto.

Le Bon diceva: «Quando l’individuo entra nella folla, il suo Io si spegne e il suo SuperIo va in ferie». In altre parole, il singolo pensa, la massa… “fa l’ola” come allo stadio, senza sapere bene perché, solo perché lo fanno tutti.

Moscovici, invece, era il tipo che a una festa dice: «Ragazzi, spegniamo la musica commerciale e mettiamo un po’ di jazz balcanico, vi prego». E mentre tutti lo guardano storto, lui sorride. Perché sa che, magari, tra un mese, due mesi, o un anno qualcuno farà lo stesso e quel sound sarà diventato di tendenza.

Due teorie, un buffet psicologico

Il team Le Bon: viva la pizza margherita

Immagina di essere a una cena con dodici amici. Undici ordinano la pizza margherita. Tu avevi voglia di un’insalata, ma… ci pensi due volte. Ecco: benvenuto nel regno dell’influenza della maggioranza.

Questa reazione l’hanno cominciata a studiare personaggi come Gustave Le Bon, uno che diceva, in pratica: «Quando siamo in gruppo, il nostro cervello si fa una pennichella e si sveglia solo per dire: “Che fanno gli altri? Ok, faccio anch’io così”».

Secondo lo studioso francese (autore de La psicologia delle folle, 1895), , nella folla siamo un po’ ipnotizzati. Come quando parte l’“ola” allo stadio: neanche sai perché la fai, ma alzi le braccia. Così, per non sentirti fuori posto. È una forza potente, questa: ci fa adattare, ci fa stare al caldo nel gregge, ma ci toglie anche un po’ di spina dorsale, diciamolo.

Il team Moscovici: forza semi di lino!

Ora però immaginiamo un altro scenario. Sempre la stessa tavolata, undici pizze margherita fumanti. E tu, con calma, dici: «Io prendo un’insalata. E ci metto anche i semi di lino, grazie». Silenzio. Sguardi. Ma non ti smuovi. Anzi, spieghi perché.

Ecco, sei diventato la minoranza pensante.

Ed è proprio qui che entra in scena il professor Serge Moscovici, rumeno di nascita ma diventato cittadino francese, che ha detto: «Aspetta un attimo! Non è solo la maggioranza a influenzare. A volte, è la voce fuori dal coro che pianta il seme del cambiamento».

Cosa ha scoperto? Che quando una minoranza è coerente, ferma, pacata e non aggressiva, può cambiare la testa della maggioranza. Non con lo scontro, ma con il dubbio. Con la riflessione. Certo, ci vuole pazienza. Non ti fanno una statua subito. Ma magari alla prossima cena, uno di quegli amici ci pensa e dice: «Sai che c’è? Stavolta anch’io provo l’insalata. E ci aggiungo pure il tofu».

Chi vince?

Beh, dipende. L’influenza della maggioranza è come una corrente calda: ti ci lasci andare e finisci dove vanno tutti. L’influenza della minoranza è come una goccia che scava la roccia: lenta, ma testarda… e alla lunga cambia il paesaggio. E tu, da che parte stai?

I due prompt per scoprire il tuo lato Le Bon o Moscovici

Ora che abbiamo ballato tra la folla e fatto qualche passo da solisti, è il momento di mettere alla prova il nostro cervello (e anche la vostra IA preferita!). Qui sotto, trovate due “compitini” speciali, pensati direttamente dai nostri due Guru della psicologia. Potete direttamente copiarli e incollarli nella chat della vostra AI (ChatGPT, Gemini, Claude… scegliete voi!) per vedere cosa vi risponde, oppure riscriverli a modo vostro. Pronti a far riflettere il vostro assistente virtuale?

Prompt Le Bon (Influenza della Maggioranza)

Il coach del greggiame felice

“Ciao AI! Sono un umano e mi sto interrogando sul ‘conformismo di massa’ come lo vedeva Gustave Le Bon. Mi aiuti a riflettere su questo?

Voglio che tu mi chieda di pensare a una situazione recente (vera o inventata da me) in cui mi sono sentito spinto a conformarmi all’opinione o al comportamento della maggioranza, anche se non ero del tutto d’accordo.

Dopo che ti avrò raccontato questa situazione, voglio che tu mi faccia riflettere su queste domande specifiche, come se fossi il ‘Coach del Greggiame Felice’ (un po’ sornione):

1.Chi erano ‘tutti gli altri’ in questa situazione? Erano amici, colleghi, utenti online o una folla anonima?

2.Qual era l’idea o il comportamento dominante a cui ti sentivi di dover aderire?

3.Qual era, invece, la tua vera opinione o il tuo desiderio autentico, quello che si è nascosto?

4.”Qual è stata la sensazione più forte che ti ha spinto a conformarti? Paura di essere giudicato, voglia di non creare problemi, o semplicemente la comodità di non doverti ‘sforzare’?”

5.Alla fine, ti sei sentito più ‘sicuro e invisibile’ o ‘un po’ finto e insoddisfatto’ per aver ceduto alla maggioranza?

In base alle mie risposte, dammi un feedback che mi faccia riflettere ancora di più sul potere della massa.

Prompt Moscovici (Influenza della Minoranza)

Il Guru del pensiero scomodo

“Ehilà AI! Sono un umano che sta esplorando il potere dell’influenza della minoranza, come la vedeva Serge Moscovici. Voglio un tuo aiuto per capire il mio ‘lato ribelle’!

Chiedimi di pensare a un’occasione (vera o inventata da me) in cui ho avuto il coraggio di mantenere una mia posizione o idea, anche se ero in netta minoranza o ero l’unico con quella visione.

Dopo che ti avrò raccontato questa situazione, voglio che tu mi faccia riflettere su queste domande specifiche, come se fossi il ‘Pensatore Scomodo’ (curioso e stimolante):

1.Qual era la tua idea ‘controcorrente’ o la tua posizione da ‘solista ribelle’ in quella situazione?

2.Come hanno reagito gli altri, la ‘maggioranza’? Hanno mostrato sorpresa, disaccordo, o ti hanno ignorato?

3.Cosa ti ha spinto a non mollare e a mantenere ferma la tua posizione? Era una convinzione profonda, un principio personale, o semplicemente una testardaggine positiva?

4.Hai notato un minimo, anche invisibile, effetto della tua ‘resistenza’? Qualcuno ha esitato, si è grattato la testa, o magari ha iniziato a considerare la tua idea anche solo per un istante?

5.Dopo aver tenuto duro, come ti sei sentito? Più forte, un po’ stanco, orgoglioso, o magari un mix di tutto?

In base alle mie risposte, dammi un feedback che celebri il coraggio di pensare in modo diverso!

Riflessione finale

Avete appena letto come la vostra AI non sia qui per mandare in pensione il vostro cervello ma possa al contrario diventare un vero compagno di riflessione. Potete sperimentare, giocare con questi prompt, modificarli a piacere e scoprire lati inaspettati del vostro modo di pensare (e di quello delle IA!). Ora, tornate pure a godervi agosto, ma con una domanda in più nella testa: siete più team Margherita o team Semi di Lino?

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