Il cantautore brindisino Vincenzo Assante live il 22 aprile alla Caffetteria Nervegna tra nuovi brani e la musica dei Blackboard Jungle
di Antonio Portolano
«La mia musica? Rock italiano per ultratrentenni che vivono ancora con i genitori». Vincenzo Assante la butta lì così, con il suo solito umorismo tagliente. Ma sotto la battuta c’è tutta la verità di un autore che scrive canzoni profonde, ironiche, a volte dolenti, sempre sincere. Il 22 aprile, alle 21.30 circa, alla Caffetteria Nervegna di Brindisi, porterà in scena un concerto ricchissimo: una scaletta che include quindici brani della sua carriera solista, arricchita da pezzi storici dei Blackboard Jungle, per una serata che si preannuncia intensa e carica di vibrazioni.

Il cantautore che scrive a occhi chiusi e cuore aperto
C’è un approccio unico dietro le canzoni di Vincenzo Assante. «Ho un approccio impressionistico quando scrivo», racconta. «Nessuna retorica, nessun insegnamento, nessun messaggio. Io magari dipingo un punto verde, chi ascolta magari ci vede una foresta. Il punto è che la canzone non è tua, è di chi la ascolta».

Nel gennaio 2024 è uscita la sua raccolta “Più giovane di ieri”, disponibile su Spotify e su tutte le piattaforme. Un disco autobiografico e coraggioso, che include brani scritti tra il 2002 e il 2012, in un momento chiave della sua vita artistica. Da allora, Assante ha continuato a cercare – e a trovare – nuove forme di espressione, restando sempre fedele a se stesso.
Quindici brani e un’identità sonora che non si piega
I titoli della raccolta sono già piccoli mondi: “Più giovane di ieri”, “Orfano e senza Playstation”, “Ho un debole per te”, “Zigomi”, “Il male”, “Santa Teresa in estasi”, “Improvvisamente sabato scorso”, “Qui non si dorme mai”, “La mia Eroina”, “Ancora in pista”, “Mosche (Come se piovesse)”, “Alice”, “Quattro meno uno”, e i due brani inediti del 2025, “Smettere di bere” e “Tieni gli occhi aperti”.
Brani che mescolano lirismo urbano, sarcasmo affettuoso e riflessione cruda. Canzoni che parlano di partenze, rimpianti, piccole ossessioni quotidiane, notti che non finiscono mai, sogni lasciati in un bar vicino alla stazione.

I Blackboard Jungle, una piccola leggenda locale
Prima di tutto questo, c’erano i Blackboard Jungle. Una band nata a Brindisi sul finire degli anni ’80, guidata dalla voce e dalla chitarra di Vincenzo Assante. Con loro ha pubblicato nel 1989 il long-playing “Silver Drops on Jesus’ Skull” per l’etichetta High Rise di Federico Guglielmi, figura di culto nel giornalismo musicale italiano. Un lavoro schietto, abrasivo, sorprendentemente attuale, che mescolava energia punk, suoni grezzi e liriche affilate. Un disco che è diventato col tempo un piccolo oggetto di culto nel sottosuolo musicale italiano.
Nel 2016, l’etichetta Area Pirata ha pubblicato la ristampa in CD del disco, contribuendo a riscoprire e valorizzare il progetto. Dopo lo scioglimento della band, Assante ha portato con sé lo spirito dei Blackboard Jungle, rielaborandolo nei suoi progetti successivi.
Il concerto del 22 aprile renderà omaggio a quella stagione irripetibile: alcuni dei brani storici della band torneranno a suonare dal vivo, tra distorsioni, memoria e voglia di futuro. Un regalo prezioso per chi li ha seguiti allora, ma anche per chi li scopre adesso.
Una band di artisti veri
Sul palco con lui, musicisti veri, profondi, con storie da raccontare. Alla chitarra Giovanni De Leonardis, autore e fondatore degli Oisin. Alla batteria Max Baldassarre, che ha collaborato con Valentina Gravili Bungaro, Mike Stern, Amerigo Verardi, Maqueta Records, Fernando Alba e Toel. Al basso, Giacomo Esposito, ex Blackboard Jungle, musicista e autore che ha lavorato con Le Mecap, Elettromoka e anche con il gruppo di Gaetano Curreri degli Stadio.
Non un gruppo di accompagnamento, ma una band a tutti gli effetti. Compatta, sensibile, capace di dare corpo e dinamica a un repertorio denso e sfaccettato.

Due brani nuovi, una nuova energia
Il concerto sarà arricchito da due brani inediti scritti nel 2025: “Smettere di bere” e “Tieni gli occhi aperti”. Il primo è nato dopo un lungo anno sabbatico e ha un significato speciale per l’artista. «Sì, per “al monumento” intendo proprio quello del quartiere Casale di Brindisi», dice. «Ma anche un posto dell’anima. Uno di quelli in cui finisci sempre, anche quando pensi di averli superati».
Brani intensi, forti, che si aggiungono a un repertorio già ricco di tensione emotiva, ironia, urgenza narrativa. Canzoni che non insegnano nulla, ma ti lasciano qualcosa.
Una serata da ricordare
Nel mezzo del concerto, tra le luci calde della Caffetteria Nervegna e il respiro della città, la voce di Assante scivolerà tra versi dolci e spigolosi. Ci saranno “La mia Eroina”, “Quattro meno uno”, “Mosche (Come se piovesse)”, ma anche momenti sorprendenti, confessioni semi-serie e battute fulminanti. Come sempre.
«Mi piacerebbe avere un volto nuovo e degli occhiali da sole», scherza citando se stesso. «Specchiarmi in una vetrina e riconoscermi. Magari innamorarmi di me tra i tuoi buoni propositi e i miei cattivi pensieri».
Il concerto del 22 aprile sarà tutto questo: musica per chi ha vissuto, per chi cerca ancora, per chi sa che certe canzoni non sono mai solo canzoni.