22 milioni per la riconversione industriale di Brindisi e del Salento. Regione Puglia, MIMIT e Invitalia rinnovano l’Accordo di Programma
di Antonio Portolano
BARI – Ventidue milioni. A tanto ammonta la nuova dotazione finanziaria approvata dalla Giunta regionale della Puglia con la Delibera n. 759/2025, che rinnova l’Accordo di Programma con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) e con Invitalia S.p.A.
L’obiettivo è dare continuità agli interventi di riconversione e riqualificazione produttiva delle aree di crisi di Brindisi e dei Comuni limitrofi, colpiti dalle difficoltà del Distretto produttivo TAC (Tessile – Abbigliamento – Calzaturiero).

Ventidue milioni per rilanciare l’economia di Brindisi
La misura mira a sostenere progetti imprenditoriali, salvaguardare posti di lavoro e creare nuove opportunità industriali. Le risorse, a valere sulla Legge n. 181/1989, ammontano complessivamente a 22.287.375,74 euro.
Nel dettaglio, 7.945.865,04 euro finanzieranno gli interventi nei Comuni della provincia di Brindisi, mentre 14.341.510,70 euro saranno destinati ai Comuni del Progetto integrato territoriale (P.I.T.) n. 9 “Territorio Salentino-Leccese”.
Le cifre sono calcolate al lordo dei compensi per Invitalia e al netto delle eventuali economie che emergeranno dalle procedure di selezione.
Nuove attività ammesse e durata triennale
Il rinnovo introduce un elemento rilevante: la modifica dei codici ATECO ammissibili, che apre il sistema agevolativo a nuove attività economiche.
Gli interventi saranno coordinati dal MIMIT, con un monitoraggio dedicato per garantire l’efficacia del programma, che avrà una durata di 36 mesi.

Emiliano: «Brindisi, laboratorio di riconversione»
Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano sottolinea il valore politico ed economico dell’operazione: «Con il rinnovo di questo Accordo di Programma rafforziamo l’impegno della Regione al fianco dei territori che stanno vivendo una fase di trasformazione che, come ogni cambiamento, è complessa ma piena di potenzialità».
Emiliano evidenzia il ruolo strategico del territorio: «Brindisi, con la sua storia industriale, può rappresentare un laboratorio di innovazione e riconversione: anche qui si misura la capacità della Puglia di coniugare la tutela del lavoro con la sfida della transizione energetica e ambientale».
Il presidente richiama anche la collaborazione istituzionale tra Regione e Ministero: «Al centro delle iniziative del Dipartimento Sviluppo Economico c’è in questo momento un grande sforzo di sinergia tra la Regione e il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, che stanno lavorando fianco a fianco su molti fronti strategici: dalla transizione energetica di Brindisi alle vertenze industriali più complesse, come quella dell’ex Ilva».
E conclude: «L’Accordo di Programma è uno dei segni di questa collaborazione, che consente di mettere in campo strumenti condivisi e strategie comuni per sostenere la riconversione produttiva, accompagnare le imprese e creare nuove opportunità di sviluppo».

Triggiani: «Modello che unisce crescita, ecologia e coesione»
L’assessora alle Crisi industriali Serena Triggiani parla di un cambio di paradigma:
«Il rinnovo dell’Accordo di Programma per la riconversione e la riqualificazione delle aree di crisi di Brindisi rappresenta un passaggio fondamentale per consolidare un modello di sviluppo capace di coniugare crescita economica, transizione ecologica e coesione sociale».
Triggiani sottolinea il nuovo approccio della Regione: «Come Regione Puglia abbiamo fortemente voluto che la nuova programmazione introducesse una visione più ampia, capace di attrarre investimenti sostenibili e innovativi, generando lavoro di qualità e restituendo fiducia a territori che hanno pagato un prezzo alto alle crisi industriali del passato».
E aggiunge: «Questo Accordo non è solo una misura economica, ma uno strumento di rigenerazione ambientale e produttiva. Significa accompagnare le imprese nella riconversione verso filiere più pulite, efficienti e competitive, favorendo la nascita di nuove competenze e opportunità legate alla transizione verde e digitale».
Infine, ribadisce la vocazione della Puglia come laboratorio di innovazione: «Credo che la Puglia debba continuare a essere un laboratorio nazionale di politiche per lo sviluppo sostenibile: un luogo in cui la tutela del territorio diventa leva per la crescita, e dove la collaborazione tra istituzioni, imprese e cittadini è la chiave per costruire un futuro più giusto, innovativo e inclusivo per Brindisi e per l’intero Mezzogiorno».
Due giornate di presentazione tra Lecce e Brindisi
L’Accordo di Programma e i relativi Avvisi pubblici saranno illustrati in due incontri in programma giovedì 9 e venerdì 10 ottobre.
Il 9 ottobre, appuntamento alla Camera di Commercio di Lecce (ore 10) con la dirigente regionale Claudia Claudi (Sezione Politiche per lo Sviluppo delle Aree Produttive e Industriali), il dirigente del MIMIT Marco Calabrò (Divisione VIII – Interventi per lo sviluppo locale) e il rappresentante di Invitalia Stefano Immune (Area Grandi Investimenti).
Seguirà la presentazione della “Manifestazione di interesse per la mappatura di opportunità insediative e di investimento nella Regione Puglia”, curata da Claudia Claudi e dall’ingegnere Andrea Conversano.
Il 10 ottobre, alle 11, al Castello Alfonsino di Forte a Mare (Brindisi), nell’ambito del festival “I Colori dell’Energia”, si terrà il panel “Cer e territori: strumenti e strategie della Regione Puglia per lo sviluppo dell’autoproduzione diffusa”.
In questa sede, la sessione “Aiuti agli investimenti L. 181/1989: l’area di Brindisi” vedrà la partecipazione di Claudia Claudi, Marco Calabrò e Stefano Immune.
Brindisi modello di riconversione per il Mezzogiorno
Il rinnovo dell’Accordo di Programma da oltre 22 milioni di euro segna un passaggio decisivo per la politica industriale pugliese, impegnata nella transizione energetica, digitale e ambientale.
L’iniziativa non solo sostiene le imprese locali ma rafforza la capacità di attrarre investimenti sostenibili nel Mezzogiorno, consolidando Brindisi come laboratorio di innovazione e sviluppo sostenibile.




