Monet e gli Impressionisti incantano Mesagne

Monet, Ninfee in mostra al Castello di Mesagne

Mostra epocale al Castello di Mesagne: da Monet a Boldini, il trionfo della pittura moderna in un viaggio tra luce, libertà ed emozione

di Antonio Portolano

MESAGNE (BRINDISI) – Immagina di entrare in un’antica fortezza normanno-sveva e trovarti davanti a uno specchio d’acqua su cui danzano petali sospesi: sono le celebri ninfee di Claude Monet, le più intime e rivoluzionarie della storia dell’arte. È da qui che inizia il percorso di «Negli anni dell’Impressionismo. Da Monet a Boldini: artisti in cerca di libertà», la grande mostra che ha aperto i battenti il 1° giugno 2025 e si concluderà il 6 gennaio 2026, con inaugurazione ufficiale il 27 giugno e pressview fissata per giovedì 26 giugno.

Un viaggio artistico che non si limita a esporre capolavori, ma accompagna il visitatore in una trasformazione epocale della pittura europea. Un cammino che attraversa decenni di luce, innovazione e ribellione estetica, tracciando un filo rosso tra Francia e Italia, tra i grandi maestri che hanno stravolto le regole accademiche per cercare l’essenza della realtà nel riflesso dell’acqua, nei colori del cielo, nei volti della gente comune.

La magia delle ninfee: Monet apre le porte della modernità

Il viaggio inizia con Claude Monet, padre nobile dell’Impressionismo. La sua celebre serie delle «Ninphees» – circa 250 opere realizzate nello stagno della sua casa di Giverny – è la chiave d’ingresso in un mondo pittorico completamente nuovo. «Monet e il movimento impressionista sono profondamente legati – racconta Pierangelo Argentieri, presidente di Micexperience – e le ninfee rappresentano uno dei suoi soggetti più emblematici». In mostra, una delle sue straordinarie tele trasporta lo spettatore dentro un silenzio vibrante di luce, dove ogni riflesso e pennellata sembra respirare.

Con Monet nasce la visione libera, la pittura all’aria aperta, l’istantaneità della percezione che si fa poesia visiva. La luce e il colore non sono più solo strumenti: diventano protagonisti.

La nascita dell’Impressionismo: l’autonomia dello sguardo

Proseguendo nel percorso, la mostra ci riporta alle origini dell’Impressionismo, con opere rare e raffinate di pionieri come Johan Barthold Jongkind – del quale si espone il delicato Canale in Olanda – e Jules Charles Rozier, presente con Troumpeau de vaches à la mare. L’influenza di questi artisti sul giovane Monet fu determinante.

«La nascita dell’Impressionismo francese – sottolinea la curatrice, prof.ssa Isabella Valente – è frutto di un processo di modernizzazione della pittura, che inizia quando l’artista rivendica la libertà della propria visione». A questi maestri si affiancano Pelouse, Luigi Loir, Émile Vernier, Léon Augustin Lhermitte, ciascuno con una sensibilità unica ma accomunati dall’urgenza di cogliere la verità immediata delle cose, lontano dalle imposizioni delle accademie.

Giuseppe De Nittis: la risposta italiana all’Impressionismo

Un’intera sezione è dedicata al più internazionale dei pittori italiani dell’Ottocento: Giuseppe De Nittis, pugliese di Barletta, di cui la mostra propone dieci opere, provenienti sia dalla Pinacoteca della sua città natale che da collezioni private. Tra queste spicca Place de la Madeleine, veduta parigina intrisa di movimento e atmosfera.

«In 38 anni ha realizzato 950 opere – ricorda Argentieri – portando il nome della Puglia nei salotti più importanti della cultura europea». Per la curatrice Valente, De Nittis rappresenta la declinazione elegante e luminosa dell’Impressionismo italiano, un artista capace di trasformare la modernità urbana in pura raffinatezza visiva.

Boldini e il finale scintillante della Belle Époque

Il viaggio si conclude con Giovanni Boldini, maestro del ritratto e simbolo della mondanità parigina. Le sue figure femminili, dai corpi guizzanti e dagli sguardi vivi, sembrano danzare sulla tela. Boldini è il canto finale della stagione impressionista, la sintesi tra emozione e stile, tra istinto e bellezza.

La sua presenza nella mostra è la celebrazione di un’epoca in cui la pittura si fa esperienza, movimento, luce viva.

Filippo Palizzi e la modernità del realismo italiano

Nel percorso della mostra trova spazio anche un’opera di straordinaria rilevanza per la pittura italiana dell’Ottocento: In villa (1877) di Filippo Palizzi, concessa dalla Galleria dell’Accademia di Belle Arti di Napoli. Un dipinto che raffigura una panchina abbandonata, su cui restano soltanto gli oggetti personali di una coppia – cappelli, scialle, mantello – lasciati lì come impronte della loro presenza.

«È uno squarcio straordinariamente moderno di vita vera, eseguito con una pennellata veloce, sintetica ma estremamente raffinata», spiega la curatrice Isabella Valente. La presenza di Palizzi rafforza il racconto dell’evoluzione della pittura italiana verso la modernità, in parallelo con quanto avveniva in Francia, e testimonia una sensibilità già profondamente orientata verso l’osservazione del reale e la libertà espressiva.

I promotori e le aziende coinvolte

La mostra «Negli anni dell’Impressionismo. Da Monet a Boldini» è promossa nell’ambito del protocollo d’Intesa Puglia Walking Art, sostenuto da Regione Puglia, Comune di Mesagne, Comune di Francavilla Fontana, Comune di Ostuni e organizzato da Micexperience Rete di Imprese. Si tratta di un esempio virtuoso di sinergia tra enti pubblici e operatori culturali che, ogni anno, rendono possibile la realizzazione di grandi eventi artistici nel territorio pugliese.

Micexperience, in particolare, è motore e coordinatore delle iniziative legate all’arte e al turismo esperienziale. Il progetto punta a valorizzare la cultura visiva e il patrimonio artistico regionale, anche grazie alla partecipazione di prestatori museali italiani di primissimo piano, come la Galleria dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, e alla collaborazione con il circuito Vivaticket per la distribuzione digitale dei biglietti.

«La nostra ambizione – precisa Argentieri – è quella di fare della Puglia un punto di riferimento culturale europeo, partendo da mostre che coinvolgano scuole, famiglie, turisti, cittadini».

Il sito www.pugliawalkingart.com è il cuore digitale del progetto: completamente rinnovato, offre aggiornamenti, contenuti di approfondimento, materiali didattici e tutte le informazioni per visitare la mostra.

Orari e biglietti: tutto ciò che serve sapere

La mostra è visitabile dal 1° giugno 2025 al 6 gennaio 2026, con inaugurazione ufficiale il 27 giugno e anteprima stampa il 26 giugno. È aperta tutti i giorni dalle 10 alle 22, eccetto il lunedì (giorno di chiusura).

Biglietti disponibili online su Vivaticket e sul sito www.pugliawalkingart.com. Sono previste tariffe ridotte per scuole, famiglie e gruppi, oltre a eventi collaterali e visite guidate.

Un’esperienza imperdibile

«Negli anni dell’Impressionismo» non è solo una mostra: è un viaggio emotivo e culturale nel cuore di un’epoca che ha cambiato il modo di vedere il mondo. È un invito a guardare la realtà con occhi nuovi, come fecero Monet, De Nittis e Boldini. È un’occasione per lasciarsi sorprendere, coinvolgere, emozionare.

E per chi visiterà Mesagne quest’estate, le ninfee di Monet non saranno solo un quadro: saranno uno specchio dell’anima.

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