Formazione, investimenti e sinergie per costruire il polo nautico d’eccellenza della Puglia: dalla transizione industriale alla blue economy
di Antonio Portolano
Brindisi punta sul mare per ridisegnare il proprio futuro produttivo. Un settore in forte crescita come la cantieristica navale sta generando numeri che vanno ben oltre la semplice ripartenza industriale: oltre 1.400 nuovi posti di lavoro previsti, investimenti complessivi per quasi 200 milioni di euro, e un tasso di occupazione post-diploma dell’ITS Academy Mobilità che ha raggiunto l’80%. Sono questi i dati chiave emersi durante il convegno “Rotta verso il futuro – opportunità di lavoro nella cantieristica navale”, svoltosi nella Sala dell’Autorità Portuale di Brindisi.
Un evento strategico per un settore in espansione
Organizzato dal Salone Nautico di Puglia (Snim) e dall’ITS Academy Mobilità, l’evento ha visto la partecipazione attiva di centinaia di studenti delle classi quinte degli istituti tecnici e professionali delle province di Brindisi e Lecce. L’obiettivo: offrire una panoramica concreta sulle opportunità occupazionali e formative che il comparto nautico può offrire in questa fase di riconversione industriale.

Le parole del presidente Meo e il ruolo della formazione
Ha aperto i lavori Giuseppe Meo, presidente dello Snim: «La cantieristica nautica rappresenta senza ombra di dubbio una concreta opportunità di sviluppo per il nostro territorio. La conferma giunge dalla qualità delle proposte ricevute dal Ministero del Made in Italy nell’ambito della manifestazione di interesse per Brindisi legata al processo di decarbonizzazione, alcune delle quali sono state illustrate compiutamente dai diretti interessati in questo dibattito. Ci sono tutti i presupposti per far nascere a Brindisi un Polo nautico di eccellenza composto dai cantieri già presenti e da quelli che sono già pronti ad essere realizzati. Tutto questo garantirebbe grandi ritorni in termini economici e sociali per Brindisi e per l’intero territorio pugliese».
«Nel processo di crescita di un intero comparto, però, come ha ribadito l’assessore regionale al Lavoro e alla Formazione Sebastiano Leo, la formazione assume un’importanza strategica ed è questo il motivo per cui abbiamo intensificato la collaborazione con gli istituti tecnici e nautici, i cui ragazzi sono presenti oggi in questa sala».

Saluti istituzionali e sostegno delle autorità
È intervenuta Angela Tiziana Di Noia, dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale, che ha sottolineato l’importanza dell’alleanza tra scuola e mondo del lavoro per orientare i giovani verso professioni tecniche richieste dal mercato. A seguire, il comandante della Capitaneria di Porto di Brindisi, Luigi Amitrano, ha rimarcato il valore strategico del mare, non solo come risorsa naturale ma come direttrice per la crescita economica sostenibile.
La parola alle imprese: investimenti e occupazione
Il fondatore del Danese Group, Giuseppe Danese, ha illustrato i livelli di crescita della propria azienda: «Siamo una realtà che opera da decenni a Brindisi. Abbiamo presentato al Ministero delle Imprese e del Made in Italy progetti importanti che ci permetteranno di crescere ancora, portando valore e competenze sul territorio. Brindisi ha le carte in regola per diventare un centro nazionale della cantieristica».

Donato Di Palo, imprenditore di Piloda Shipyard, ha presentato un progetto da 140 milioni di euro in grado di generare 600 posti di lavoro tra diretti e indiretti: «Il nostro insediamento sarà interamente dedicato al refitting e alla manutenzione di grandi imbarcazioni, con tecnologie avanzate e una grande attenzione alla sostenibilità».
Il Polo Nautico Brundisium Srl ha illustrato invece un investimento da 45,22 milioni di euro per la realizzazione di strutture fronte mare energicamente autosufficienti: «Parliamo di 711 occupati diretti e 133 nell’indotto. Vogliamo creare una piattaforma industriale moderna, rispettosa dell’ambiente e integrata nel contesto urbano di Brindisi».

Competenze trasversali e specializzazioni: la filiera completa
Pasquale Di Napoli di Sea Style Company ha evidenziato il ruolo crescente del design nautico: «Il nostro lavoro unisce creatività, tecnica e cultura del mare. Oggi c’è spazio per giovani formati che vogliono entrare in un mondo dinamico e in continua trasformazione».
Pasquale Apollonio, Level Project, ha parlato della costruzione modulare: «Lavoriamo per offrire soluzioni personalizzate alle richieste dei cantieri. La produzione modulare permette efficienza e adattabilità, elementi sempre più richiesti nel settore».
Vladimiro Tarchi, Fincantieri, ha posto l’accento sulla forza della filiera: «L’Italia è un’eccellenza mondiale nella costruzione navale. Le opportunità si moltiplicano se mettiamo in rete progettazione, meccanica e alta specializzazione».
Michele Gattullo, Isotta Fraschini Motori – Gruppo Fincantieri: «La nostra azienda è simbolo della qualità nella motoristica. La richiesta di figure qualificate è in crescita costante e gli ITS sono partner cruciali per formarli».
Antonio Rizzelli, Tr Inox: «Anche nella componentistica e nelle lavorazioni in acciaio c’è bisogno di competenza e precisione. I giovani possono trovare qui un mestiere concreto e ben retribuito».
Le testimonianze e il ruolo dell’ITS Academy Mobilità
Nel corso del convegno sono state proiettate testimonianze video di ex allievi dell’ITS Academy Mobilità che oggi lavorano in aziende del settore. Storie esemplari che hanno emozionato e motivato i presenti, confermando l’efficacia di un modello formativo che già oggi garantisce l’80% di occupazione tra i diplomati.

Le conclusioni dell’assessore Leo e la visione regionale
Ha concluso i lavori l’assessore regionale all’Istruzione, Formazione e Lavoro Sebastiano Leo: «Oggi parlare di mare significa parlare di blue economy, che ha nella cantieristica navale una sua punta di diamante. Tutto questo, però, è frutto anche del lavoro svolto in questi anni nei settori dell’istruzione, della formazione e del lavoro, con lo sviluppo di grandi opportunità che cominciano a produrre numeri importanti. Questa regione, insomma, grazie anche a chi, come Giuseppe Meo, ha svolto un ruolo fondamentale, ha scoperto le potenzialità del suo mare che non significa solo vacanze e turismo, ma che oggi rappresenta una grande opportunità in termini economici ed occupazionali. È evidente, pertanto, che dovremo andare avanti in questa direzione, anche attraverso una perfetta sinergia tra le istituzioni».
Il convegno ha rappresentato non solo un momento di confronto, ma un vero e proprio laboratorio per il futuro industriale di Brindisi. La cantieristica navale, sostenuta da formazione e innovazione, può diventare il nuovo asse portante di un’economia in transizione.